Fra gli aerei di Malpensa, gli elicotteri dell’Agusta e la scuola per diventare piloti, Vergiate ha sempre avuto una straordinaria tradizione legata al volo.
A pochi chilometri di distanza, è decollata anche la storia di Rosina Ferrario. Nel 1912, a 24 anni, frequenta la scuola d’aviazione di Vizzola Ticino, diretta dall’ingegnere Gianni Caproni, ottenendo il 3 gennaio 1913 il brevetto di pilota di aerei numero 203, prima donna in Italia e ottava nel mondo. Una volta conseguito il brevetto ha iniziato a partecipare a diverse manifestazioni e voli dimostrativi, accrescendo la sua fama a livello nazionale.
Con lo scoppio della prima guerra mondiale, cerca in ogni modo di poter dare il suo contributo come aviatrice. Rosina Ferrario scrive per esempio al ministro della Guerra, cercando di ottenere il permesso di essere integrata nel corpo aeronautico, ma questo le viene negato da una lettera di risposta dello stesso ministero perché, si spiega, «non è previsto l’arruolamento di signorine nel Regio Esercito».
Nicola Antonello