È il primo test in Italia
Da qualche giorno, ai margini del centro storico di Merano, circola un bus shuttle “100% elettrico”e“100% autonomo”, come recitano le scritte sulle fiancate, per il trasporto di passeggeri. É il primo test, aperto al pubblico su percorso urbano, in Italia. In ogni viaggio ci saranno due tecnici pronti sia a intervenire sul mezzo grazie a un joystick sia a spiegare le funzionalità.
NAVYA, l’azienda produttrice degli shuttle è leader nel mercato dei veicoli autonomi e delle nuove soluzioni di mobilità intelligente e condivisa. Il veicolo è stato presentato al Fondo Nazionale Innovazioni di Torino, di fronte agli operatori del settore che sono potuti salire a bordo, sfruttando l’occasione per presentare lo shuttle al ministero italiano.
Qualche curiosità sul Autonom Shuttle:
– Motore elettrico, dotato di una potenza che va da 15 a 25 Kw
– Velocità massima 25 Km/h
– 15 posti, di cui 11 a sedere e 4 in piedi
– Freno d’emergenza: automatico
– Freno a mano: automatico
– Stima della posizione tramite odometria
– Visibilità a 360° grazie ai vetri su tutti i lati
– 2 Lidar 360°
– 6 Lidar 180°
– Telecamera: anteriore e posteriore
– IA assistita da 17 satelliti
Grazie ai numerosi sensori e telecamere, il piccolo mezzo elettrico a guida autonoma, prodotto dall’azienda francese Navya, è in grado di leggere il percorso ed “accorgersi” della presenza di ostacoli improvvisi e non previsti.
Perchè Merano per il bus senza autista
La sperimentazione meranese è nata dal progetto “Mentor“, finanziato con 1,5 milioni di euro dal programma di cooperazione europea Interreg V/A Italia-Svizzera, con capofila i comuni di Merano e Briga-Glis, in Svizzera. Partecipano al progetto Noi Techpark, Sasa e PostAuto, l’assessorato alla Mobilità della Provincia di Bolzano e Sta Alto Adige spa.
Il sindaco Paul Rösch entusiasta dell’iniziativa:
“Sogno che si possa lasciare l’auto a casa e scegliere fra bike sharing, car pooling o autobus senza conducente.”
La distanza tra sogno e realtà non è poi molta, visto che basta tirare fuori dalla tasca lo smartphone e prenotare l’orario più comodo per salire a bordo di un autobus che porta in centro.
Lo shuttle è solo un tassello del progetto che ha l’obiettivo di verificare la possibilità di sviluppare e promuovere nell’arco alpino una mobilità non legata al mezzo privato.
Chi ha già scelto Autonom Shuttle
«Le nuove tecnologie per la mobilità esistono e sono sicure» sostiene Roberto Maldacea di “I mobility garage”, importatore di Navya.
Questo shuttle è distribuito in 25 Paesi, in alcuni viene testato, in altri, come la Svizzera, è già integrato nel sistema del trasporto urbano. In Europa mancano solo Italia, Portogallo, Grecia e Albania. Nell’ultimo anno, con questo veicolo sono stati percorsi un milione e mezzo di chilometri e trasportate 500mila persone, dopo aver memorizzato il percorso, il margine di errore è di un centimetro ed è in grado di “leggere” i cartelli stradali e reagire ai pericoli è programmato per rispettare le regole del traffico.
Nel test di Merano non supera i 25 all’ora e, poi il veicolo non si distrae, non parla al cellulare, non chatta e non saluta gli amici che vede per la strada».